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30 dicembre 2008

Aosta conquista i vertici della vivibilità

è lo scoop di oggi. Qualcuno vuole commentare?
Domani ci provo anch'io.

2 commenti:

  1. Il risultato di Aosta lascia di primo acchito stupiti. Ma come, una città pesantemente inquinata, dall'urbanizzazione laida e selvaggia, senza verde, con una circolazione caotica, dalla produzione culturale pressoché inesistente, al primo posto in Italia? Una breve analisi chiarisce però il mistero. La prima posizione è dovuta al peso relativo dell'indice sul tempo libero, in cui Aosta è appunto prima. Orbene, uno dei sotto-indici di questa categoria è, per esempio, il numero dei bar. Più numerosi i bar, migliore, secondo il Sole 24ore, la qualità della vita. Ovvio che non vi è invece nessun indice correlato che misurerebbe, che so, le patologie correlate all'abuso di alcol, esso stesso spia di grave malessere sociale e quindi di qualità della vita scadente.
    Parimenti per i segni di ricchezza, tra cui il Sole annovera per esempio il numero di automobili possedute, senza preoccuparsi di capire se queste automobili possano poi circolare o se l'acquisto di un'automobile diventi indispensabile visto il patologico stato dei trasporti pubblici, ferrovia in primis. Questa classifica misura quindi più la serietà del Sole 24ore (che risulta decisamente scarsa) che la qualità della vita delle città. Era peraltro scontato che, quando un gruppetto di economisti si credono adatti a misurare un concetto come la qualità della vita con 36 indici quantitativi che evitano accuratamente tutto quello che sociologicamente potrebbe far capire che non sempre più soldi corrispondono a più felicità, il risultato non potesse che essere deludente. Proprio come la qualità della vita nel capoluogo valdostano. L'indice Mercer, da cui il Sole ha - mal - scopiazzato, indica al primo posto mondiale Zurigo, e al secondo Vienna e Ginevra. Chiunque sia stato in una di queste citttà (Aosta è un borgo, niente di più, brutto e senza anima per sovrammercato) capisce cosa sia realmente una buona qualità di vita. Per intenderci, la prima città italiana è Milano, al 41° posto. A convincere definitivamente della scarsa affidabilità del Sole, ricordiamo che l'anno scorso Aosta era 3a, ma che l'anno prima era 15a. In due anni, quindi, l'amministrazione Grimod, che tanto tronfia esibisce questo risultato, avrebbe operato cambiamenti così significativi da far fare ad Aosta un balzo di 14 posizioni. Probabilmente concedendo licenze per qualche bar in più... a meno che, tra gli elementi positivi per il Sole 24ore, non vi sia anche il ponte sul Buthier.

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  2. dl'assalto il gazebo che distribuiva bevande fatte da intrugli più impensabili e giovani ubriachi che facevano pena a vederli, e il sindaco Grimod che si defilava allla svelta, tre ballerine brasiliane che, poverette loro, si sforzavano a ballare sul palco sebbene vestite di solo bichini con la temperatura di non so quanti gradi sotto lo zero . Mi sono chiesto se era il caso organizare un simile spettacolo ad Aosta.
    Tutto questo difficilmente mi pensare alla città prima classificata per il suo bel vivere... Booh !!
    Pippo

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