PRENDRE PARTOUT
METTRE CHEZ-NOUS
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31 luglio 2012

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martedì 31 luglio: i signori degli anelli...


30 luglio 2012

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lunedì 30 luglio: en garde!




29 luglio 2012

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domenica 29 luglio: tuffiamoci


28 luglio 2012

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sabato 28 luglio: tiro con l'arco


27 luglio 2012

olimpiche letture

durante i Giochi, per saperne di più, se non lo ricevete già, segnalatemi il vostro indirizzo email scrivendomi a eddyottoz@gmail.com e vi farò inserire nella mailing list di Spiridon. Basti dire che vi scrivono Vanni Loriga e Augusto Frasca per capire che ne vale la pena. Nel numero 180 l'interessante editoriale di Vanni Loriga ("partono i Giochi"), un'acuta riflessione sul nostro sport militare intitolata "che senso ha?", il Milardi pensiero recentemente espresso in Consiglio Federale. Poi "Dove va la Cina?" (risposta: a Saluzzo), la prima maratona indoor a Vedelago e molto altro.


olympic doodle

Bellino, simpatico, se volete, leggerino...


24 luglio 2012

today's doodle

oggi tocca ad Amelia Earhart


17 luglio 2012

14 luglio 2012

today's doodle

oggi la homepage di Google ricorda in stile Liberty il 150° anniversario della nascita di Gustav Klimt


11 luglio 2012

minimi e diritti
l'atletica si ribella

La polemica sull'esclusione di Andrew Howe dalla squadra olimpica di Londra evidenzia un vecchio malessere dell'atletica italiana: la mancanza di regole giuste, chiare, applicabili e applicate.
Sulla partecipazione a Olimpiadi, Mondiali ecc. ho illustrato questa proposta, sia in Consiglio Federale che in Giunta Nazionale Coni.


Premesso che:
- non ci si può iscrivere personalmente alle Olimpiadi, solo una federazione nazionale, anzi il suo Comitato Olimpico, può farlo.

- gli sport di squadra devono qualificarsi in un torneo preolimpico, mentre gli atleti delle discipline individuali devono superare il minimo A;
- tutti gli atleti che superano il minimo A acquisiscono il diritto di essere iscritti, con un limite di tre atleti per ogni nazione. Qualora in una nazione nessun atleta abbia superato il minimo A, essa può iscrivere un solo atleta, purché abbia superato un minimo B (più facile).
 
Prima ingiustizia: in Italia, negli sport individuali, non è sufficiente fare il minimo A, poiché la Federazione stabilisce un "suo" minimo, ancora più difficile.
Seconda ingiustizia: sempre in Italia, tutti gli sport di squadra che superano il torneo di qualificazione (equivalente al minimo A per gli sport individuali) vengono iscritti e partecipano alle Olimpiadi. Da sempre. Senza eccezioni.
 
Conclusione: in Italia gli atleti delle discipline individuali sono cittadini di serie B, non hanno gli stessi diritti. Realizzando il minimo A acquisiscono, infatti, per il CIO un diritto individuale. La Federazione può decidere però di non iscriverli, calpestando i loro diritti.

Le federazioni accampano da sempre scuse di bilancio - ogni atleta portato alle Olimpiadi ha un costo - per cui negano a molti atleti il diritto a partecipare.
 
Possibile soluzione:
La Federazione stabilisca pure un proprio minimo più duro, ma iscriva chiunque superi il minimo A del CIO. Scelga poi gli atleti su cui punta e se ne faccia carico. Gli altri devono avere la possibilità di reperire le risorse per pagare trasferta, divisa, permanenza al villaggio ecc. (da dieci a quindicimila euro). Certamente tra sponsor, Comune, Provincia, Regione, Confindustria, Panathlon, Rotary, Lyons ecc. questi atleti troveranno l'aiuto che consenta loro la partecipazione olimpica.

Pochi forse sanno che in molti paesi, tra cui gli Stati Uniti, durante l'anno preolimpico viene organizzata una colletta nazionale per mandare la squadra nazionale alle Olimpiadi.
In questo modo il bilancio federale sarebbe salvo e il sacrosanto diritto di partecipare sarebbe rispettato.

 
C'è ovviamente il rischio che qualche atleta partecipante a sue spese superi atleti che la Federazione aveva ritenuto più degni di lui e per i quali si è accollata la trasferta. Più che un rischio una quasi certezza. Ci farebbe una figuraccia il settore tecnico e la dirigenza, ma una in più non sarebbe grave. Magari sarebbe il giusto stimolo a scegliere i tecnici più capaci e a meglio saper gestire gli atleti di alto livello.